Roma, 4 dicembre – “Serve una correzione del cosiddetto decreto ‘salva banche’, all’insegna di un’alleanza tra lavoratori e clienti risparmiatori che renda esplicita la responsabilità dei top manager coinvolti nelle indagini della Magistratura e che hanno portato allo sfascio queste realtà”. Ad affermarlo è il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, in merito al provvedimento sul salvataggio delle quattro banche in difficoltà (Banca Etruria, CariChieti, Cassa di Risparmio di Ferrara e Banca Marche), annunciando che “dai miei contatti col governo capisco che c’è la volontà di correggere il decreto per tutelare chi ha subito ingiuste perdite”.
“Non solo – prosegue il dirigente sindacale – non c’è alcuna responsabilità dei lavoratori ma né questi ultimi né i risparmiatori possono essere chiamati a pagare quelle esplicite dei banchieri coinvolti. Spero che diventi certezza, anche sulla base dei contatti avuti nella giornata di ieri con il vice ministro dell’Economia Morando e oggi con il presidente della commissione bilancio della Camera Boccia, che porti frutti il lavoro per correggere il decreto. Registro infatti una volontà, forte e condivisibile, di emendare il testo proprio nel punto che riguarda le ingiuste perdite subite dai risparmiatori sulle obbligazioni subordinate”, conclude Megale.
Ansa:
“Serve una correzione del cosiddetto decreto ‘ salva banche’, all’ insegna di un’ alleanza tra lavoratori e clienti risparmiatori che renda esplicita la responsabilità dei top manager coinvolti nelle indagini della magistratura e che hanno portato allo sfascio queste realtà”. Lo chiede il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, in merito al provvedimento sul salvataggio delle quattro banche in difficoltà (Banca Etruria, CariChieti, Cassa di Risparmio di Ferrara e Banca Marche), annunciando che “dai miei contatti col governo capisco che c’é la volontà di correggere il decreto per tutelare chi ha subito ingiuste perdite”. “Non solo non c’é alcuna responsabilità dei lavoratori – prosegue Megale in una nota – ma né questi ultimi né i risparmiatori possono essere chiamati a pagare quelle esplicite dei banchieri coinvolti. Spero che diventi certezza, anche sulla base dei contatti avuti nella giornata di ieri con il vice ministro dell’ Economia Morando e oggi con il presidente della commissione finanza della Camera Boccia, che porti frutti il lavoro per correggere il decreto. Registro infatti una volontà, forte e condivisibile, di emendare il testo proprio nel punto che riguarda le ingiuste perdite subite dai risparmiatori sulle obbligazioni subordinate”.