E’ stato confermato. Ma i moduli per fare domanda non ci sono ancora, l’lnps ha tempo fino al 25/04/2015 per prepararli, senza quelli non si può fare nulla.
Spetta per ogni figlio che sia nato o che sia stato adottato dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017. Dura fino al 3° anno di vita del bambino. Per le adozioni, la data di riferimento è quella dell’ingresso del bambino in famiglia.
Gli importi
- 80 euro al mese per ISEE non superiori a 25.000 euro all’anno
- 160 euro al mese per ISEE non superiori a 7.000 euro all’anno
- nessun limite ISEE dal 5° figlio in poi
L’erogazione sarà mensile e sarà fatta a cura dell’Inps. Ovviamente, nell’anno in cui si verifica la nascita o l’adozione, il pagamento delle mensilità sarà proporzionato al momento della nascita/adozione o al momento di presentazione della domanda (spieghiamo meglio più sotto). Ciò significa che se il bambino è nato a febbraio 2015 l’assegno parte da febbraio, se invece nasce a settembre 2015 il pagamento del bonus partirà da settembre.
Invece, per il 2° e 3° anno di vita del bambino, si otterrà il pagamento di tutte e 12 le mensilità, vale a dire 960 euro all’anno (con ISEE non superiore a 25.000 euro) e 1.920 euro all’anno (con ISEE non superiore a 7.000 euro).
Tale soglia reddituale (25.000 o 7.000 euro) va considerata come somma dei redditi dei genitori, e riferita all’anno solare precedente a quello della nascita del bambino (o dell’ingresso del bambino adottato in famiglia).
Il bonus sarà erogato fino al compimento dei 3 anni del bambino, ma a condizione che nel frattempo l’ISEE sia rimasto nei limiti previsti.
Per ottenerlo
E’ necessario che uno dei genitori faccia richiesta all’Inps, il bonus non viene erogato automaticamente alla nascita (o all’adozione) di un figlio. In caso di parti plurimi, si può chiedere un contributo per ogni figlio.
Quando presentare la domanda?
Appena saranno pronti i moduli.
Importante: se si presenta domanda entro 90 giorni dalla nascita o dall’adozione, l’assegno decorre dal momento della nascita o dell’adozione. Se invece si superano i 90 giorni, la richiesta si può fare lo stesso, ma l’assegno decorre dal momento della presentazione. In pratica, si perdono tre mesi. La legge parla di 90 giorni, calcolateli giusti e tenete conto che i mesi hanno durate diverse (30 o 31).
Per la richiesta, si può fare da soli per via telematica, se si possiede il Pin oppure si può tranquillamente rivolgersi al Caaf CGIL e mettersi in mani sicure.
Non c’è bisogno di ripresentare la domanda per il 2° e 3° anno, basterà consegnare l’ISEE per dimostrare che non si sono superati i redditi previsti e quindi non si ha perso il diritto al beneficio.
Si ricorda che il bonus non è cumulativo ai fini IRPEF.
Chi ne ha diritto?
I genitori cittadini italiani oppure cittadini di stato membro del’Unione Europea oppure cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno. Si ricorda che la richiesta deve essere presentata o dalla madre o dal padre (no richieste congiunte).
Se il bambino è nato a dicembre 2014 c’è diritto al bonus?
No,se il bimbo è nato alle 11:59 del 31 dicembre 2014, non si ha diritto all’agevolazione. Così come non avranno diritto al bonus i bambini che nasceranno il 1° gennaio 2018, a meno che non ci sia una proroga del provvedimento.
Ma i soldi ci saranno per tutti quelli che faranno richiesta?
La spesa stimata per il 2015 è di 202 milioni di euro, e sale a 607 per il 2016 e a 1 miliardo per il 2017 e 2018.
Il finanziamento previsto dovrebbe, secondo le stime, consentire di pagare il Bonus Bebè a 330mila bambini su 500mila nati in media in un anno: di questi, quasi 85mila interessati dal bonus di 160 euro. Se questi numeri venissero superati, ovvero se dovessero arrivare domande in eccesso rispetto al finanziamento previsto, l’INPS bloccherà le domande fino a quando il ministero dell’Economia, con apposito decreto, non rideterminerà importi annui e valori ISEE.
In pratica, se l’andamento medio (trimestrale) fotografa un eccesso di richieste, il ministero è chiamato ad emettere un nuovo decreto di ripartizione delle risorse ancora disponibili (stringendo le maglie ISEE oppure facendo scendere il costo della prestazione). Nell’attesa, l’INPS non accetta nuove domande. Tutte le prestazioni già in corso non dovrebbero comunque risentire di queste eventuali variazioni.
a cura di Luisa Rasero
Segreteria Confederale CGIL Asti
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