Racconta la nota favola che il lupo stava bevendo a monte del ruscello mentre l’agnello beveva a valle.
Disse il lupo: “Come osi sporcare l’acqua dove io bevo?” Rispose l’agnello: “Guarda che l’acqua passa prima da te e poi scende dove io mi trovo, come potrei sporcarla?” Ribatté Il lupo: “Stai mettendo in dubbio la mia parola? Mi stai dando del bugiardo?”
E se lo mangiò.
La favola è diventata la metafora di una triste realtà: a volte la forza della ragione ha la peggio sulle ragioni della forza. La prepotenza e l’abuso di potere intimidiscono e si può ritenere preferibile rinunciare a far valere il proprio buon diritto per timore di conseguenze peggiori. Almeno per il momento.
Memori di questo insegnamento, comprendiamo perfettamente i colleghi che, “sollecitati” con apposite telefonate da parte dell’Ufficio Personale, non se la sentono di dire di no e firmeranno le rinegoziazioni del loro mutuo (che come Fisac continuiamo a ritenere passibili di NULLITA’!).
Firmeranno una carta in cui si dovranno dichiarare soddisfatti e felici di pagare di più. Ovviamente è assurdo. Ancora di più se si pensa che tale “manovra” porterà nelle casse della Banca poche migliaia di euro (meno di 2/3 mila euro annui!).
La Fisac Cgil ribadisce che si mette a disposizione di tutti i colleghi che intendono rifiutare, fornendo sostegno sindacale e legale. Ma rispettiamo la decisione di tutti, anche perché lo stile di gestione del personale a cui stiamo assistendo rende quanto meno plausibile il timore di eventuali vendette, ancorché mascherate da “esigenze tecnico-organizzative”.
Intendiamoci, bisogna mantenere il senso delle proporzioni: il danno che vi obbligheranno ad autoinfliggervi è modesto, i soprusi gravi sono altra cosa. Ma è il modo che offende.
E’ fuor di dubbio infatti che gli accordi sui mutui ai dipendenti siano stati scritti in una fase storica (2009) in cui nessuno poteva immaginare tassi Euribor in negativo. Ma se ricordate, anche l’indennità di pendolarismo suscitò qualche dubbio interpretativo, eppure l’Azienda si guardò bene dal fare qualsivoglia azione (d’altro canto in quel caso erano i colleghi a subire il danno!)
Il buon senso avrebbe suggerito di mettersi attorno ad un tavolo e magari rivedere tutte le due partite in modo equo.
Morale della favola: prima di bere al ruscello guardatevi intorno e ricordatevi che a volte un folto gregge di agnelli può mettere in fuga anche il più feroce dei lupi!
Asti, 10/12/2015
FISAC CGIL C.R. ASTI