A 50 anni dai moti di Stonewall, che diedero il via alle lotte negli USA per il riconoscimento dei diritti LGBTI, il 6 luglio 2019 si terrà per la prima volta il Pride nella città di Asti. Nato dalla volontà del Comitato Promotore Asti Pride, dall’Ufficio Nuovi Diritti della Cgil Asti, dall’Associazione Love is Love e dal circolo Arci Asti Langhe e Roero la manifestazione ha ottenuto il patrocinio dal Comune di Asti. La parata del 6 luglio sarà solo l’atto conclusivo di un programma di 8 eventi (23/4 Caccia all’Omo – 18/5 Concerto Ad Alta Voce – 16/6 Churchill andrebbe al Pride? Incontro con Carlo Gabardini – 21/6 Artisti per il Pride – 14/6 Day#1 Babel Festival – 28/6 Movie Over The Rainbow – 3/7 Pillon gonfiato! – 6/7 Parata Asti Pride), un susseguirsi di dibattiti, dialoghi con scrittori, concerti, che rappresentano – a 2 anni dall’approvazione della Legge Cirinnà sulle Unioni Civili e le Convivenze di fatto – un focus necessario sul tema dei diritti LGBTI.
I principi fondanti della nostra organizzazione sindacale contempla concetti importanti quali dignità, tutela e protezione della persona, diritti invividuali e collettivi, sia economici che civili. E non possiamo accettare che una cospicua parte della società, rappresentata dalle persone LGBTI, non possa contare su diritti fondamentali, garantiti tra l’altro dalla nostra Costituzione. Infatti l’approvazione della legge sui diritti civili per le persone LGBTI del 2016 non ha interrotto l’ondata omofobica che purtroppo è ben presente nelle cronache del nostro paese, anche fomentata da forze politiche neofasciste. Spiegare a certi haters dei social che l’omosessualità non è una malattia e neanche una scelta, è più che mai necessario e urgente. Sapere che esistono ancora oltre 75 paesi in cui l’omosessualità è un reato fa ancora venire i brividi. In più occorre far notare a tutti che l’estensione dei diritti civili non toglie diritti a nessun altro soggetto.
Auspichiamo che anche altri soggetti della società – come le imprese bancarie ed assicurative – abituate a concedere diffusamente molte sponsorizzazioni, condividano i motivi che muovono in Italia milioni di persone che sentono il bisogno di manifestare per i diritti civili. Riteniamo che sostenere tali iniziative – anche attraverso piccole sponsorizzazioni – non significhi schierarsi in una battaglia politica, nella quale si ritenga più prudente mantenersi neutrali. Pensare che sia più etico sponsorizzare la sagra del peperone anziché l’Asti Pride temiamo nasconda pensieri tetri a cui non vogliamo credere. Accettare come “normale” che alcuni dei propri clienti rimangano in una situazione di discriminazione, non crediamo vada d’accordo con l’art.3 della Costituzione (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”) o con la, tanto sbandierata in molti accordi, Responsabilità Sociale d’Impresa.
Come organizzazione sindacale sosteniamo convintamente Asti Pride. Saremo presenti alla parata e invitiamo tutti i lavoratori bancari, assicurativi ed esattoriali a partecipare colorati e festosi
Sabato 6 luglio 2019 – ritrovo ore 16 – da Piazza Campo del Palio, lato sud.
“L’omofobia è una forma di apartheid.
Com’è possibile lottare contro il razzismo e non contro l’omofobia?”
– DESMOND TUTU –
Asti, 1 luglio ‘2019 Fisac Cgil Asti