Maggio è il mese dei matrimoni, della primavera che sboccia (anche se quest’anno lascia a desiderare), delle feste patronali della Città di Asti e, per le lavoratrici e i lavoratori della Banca di Asti, è il mese del fatidico incontro (anche se spesso si tratta di uno scontro frontale contro un muro di cemento) con il Sistema (Dis)Incentivante. Quando parliamo di Sistema Incentivante facciamo riferimento alla componente di retribuzione variabile che viene determinata in maniera totalmente discrezionale dall’Azienda.
Anche quest’anno l’erogazione del premio sta creando parecchi malumori tra colleghe e colleghi e crediamo sia indispensabile rimarcare ancora una volta le discutibili caratteristiche del sistema incentivante. Si tratta di un impianto caratterizzato da diversi punti oscuri, quali:
- creato e sostenuto in maniera unilaterale dall’Azienda nei confronti del proprio personale;
- mancanza di chiarezza e regole del “gioco” che vengono ogni anno comunicate senza alcun tentativo di confronto con le OO.SS. o semplicemente con filiali e uffici stessi a cui si aggiunge l’impossibilità per il/la singolo/a lavoratore/trice di discutere la congruità dell’obiettivo assegnato rispetto alle condizioni del mercato in cui opera e/o del portafoglio assegnatogli/le;
- tecniche di monitoraggio e pressioni commerciali talvolta ossessive ed asfissianti (nei giorni scorsi siamo venuti a conoscenza che nell’ambito di un tavolo di lavoro “giovani” viene richiesto a colleghe e colleghi della Rete Commerciale di mandare un’e-mail settimanale con l’esito della produzione. Sono ricompresi in questo perimetro anche le lavoratrici ed i lavoratori in somministrazione che nemmeno hanno ancora le abilitazioni per poter vendere i prodotti. Vi sembra normale tutto questo?);
- in alcuni casi, il sistema incentivante diventa il riferimento anche del processo di valutazione professionale, riducendolo, in definitiva, ad una mera classificazione rispetto ad uno standard prestazionale predeterminato. In questo modo anche il miglior impianto incentivante mai progettato, si può trasformare in uno strumento di coercizione/minaccia/punizione con effetti negativi sul clima aziendale ben immaginabili.
Il nostro impegno resta concentrato a garantire erogazioni certe e trasparenti orientate all’etica della vendita, allo sviluppo compatibile del settore ed alla responsabilità sociale dell’Impresa. Continueremo per altro ad operare per la rimozione degli obiettivi individuali (che sappiamo bene essere presenti) e delle valutazioni sbandierate in penose classifiche poco rispettose della solidarietà tra lavoratori e del rispetto dell’individuo così come continueremo a stimolare l’Azienda verso una definizione di chiari e trasparenti percorsi professionali che restano, dal nostro punto di vista, IL MECCANISMO PREMIANTE per eccellenza. In questo senso registriamo con soddisfazione l’aumento delle promozioni che hanno interessato il personale nel corso di questi primi cinque mesi e ci auguriamo che non si sia trattato di un evento isolato, magari messo in piedi per correre ai ripari a fronte delle numerose dimissioni degli ultimi anni, ma di una reale convinzione che le Aziende hanno bisogno di acquisire la fiducia delle persone e lo possono fare solo creando condizioni di lavoro e vita adeguate.
Asti, 29/05/2024
Fisac CGIL Banca di Asti