Il 2 agosto del 1980 alle 10 e 25, nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna, affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, venne fatto esplodere un ordigno a tempo. Nell’attentato persero la vita 85 persone; oltre 200 i feriti. La Strage di Bologna è il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra.
È la strage dei depistaggi, delle menzogne, degli intrecci mai chiariti tra potere, criminalità e terrorismo nero.
A distanza di un mese dalla strage, le parole di Aldo Giunti, allora segretario confederale Cgil, che ricordava il legame del movimento dei lavoratori con quelli per la democrazia. Sempre. ( l’intervista integrale appariva su rassegna sindacale ed è stata ripresa da Ilaria Romeo, resp.Archivio storico della Cgil, pubblicata a questo linkhttp://www.rassegna.it/…/bologna-2-agosto-1980-il-peggiore-… )
Noi ricordiamo, alimentiamo la memoria perché non si dimentichino i fatti gravi ma anche le lotte per conquistare diritti, libertà, democrazia. E non si dia sempre tutto per scontato, per conquistato. Le conquiste vanno difese e se serve modernizzate, adattate ai tempi, ma difese. Ce lo dice la storia.