Dopo la firma dell’accordo sul Fondo Esuberi (che tra l’altro sta permettendo l’assunzione di molti giovani!), l’attenzione ora è tutta rivolta verso il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale.
E’ bene ricordare che tale contratto è scaduto ufficialmente il 31/12/2011!!!
Sì avete letto bene, sono passati più di 5 anni!
In questi 5 anni di acqua sotto i ponti ne è passata tanta: abbiamo acquisito Biver Banca e Pitagora e abbiamo portato a “casa” vari aumenti di capitale. Tutto questo in un contesto economico e di settore di estrema difficoltà che ha visto perfino il fallimento di alcune note banche!
La nostra Banca invece, pur in acque assai agitate, grazie al lavoro, all’impegno ed alla professionalità di tutto il personale, non solo ha saputo resistere molto bene, ma ha macinato utili degni di nota! Qualche dato ci può aiutare.
Nel periodo 2013 – 2015 la Cassa di Risparmio di asti spa ha prodotto utili netti per 97,9 milioni di euro! Banche simili alla nostra, per dimensioni e tipo di businness (Banca Sella e Banca Desio), nello stesso periodo hanno prodotto utili sensibilmente più bassi, rispettivamente 90,6 e 79,8 milioni. Non solo! La Cassa di Risparmio di Asti spa nello stesso periodo ha staccato dividendi per un totale di 53,7 milioni di euro contro i 14,4 di Sella ed i 21,2 di Desio.
Se poi raffrontiamo il totale degli utili netti del periodo con il numero medio di dipendenti, scopriamo che la Cassa di Risparmio di Asti ha un utile netto medio pro capite di euro 30.907 contro i 10.227 di Sella e i 17.349 di Desio! La nostra Banca quindi, nel confronto con i “competitors” più simili a noi, ha una produttività per dipendente doppia o tripla!
Questa “ricchezza” deve necessariamente essere redistribuita tra i colleghi (e non solo tra gli azionisti seppur importanti!) ed il mezzo più consono per farlo è proprio il Contratto Aziendale!
Il tavolo di trattativa ha. tuttavia, parecchie questioni da affrontare. Tra queste, di sicuro dovrà essere presa in debita considerazione la questione legata al riconoscimento delle professionalità dei colleghi. A nostro avviso, infatti, nella nostra Azienda esiste un problema di sotto-inquadramento di molti colleghi.
Anche in questo caso qualche dato oggettivo può tornare utile alla riflessione.
In Cassa di Risparmio di Asti spa la percentuale dei Quadri Direttivi rispetto al totale dei dipendenti è pari al 31%. La media nazionale del settore è vicina al 45%! Banco Desio addirittura vede una percentuale di Quadri Direttivi che va oltre il 53%!!!
Tale situazione, nel lungo periodo, può trasformarsi in vera e propria “frustrazione”. In special modo nel momento in cui molti colleghi assistono ad assunzioni di professionalità “esterne” alle quali viene (giustamente e legittimamente) riconosciuta una posizione di responsabilità ed inquadramentale massima o comunque di tutto rispetto.
Ecco perché auspichiamo che il clima di buona collaborazione tra le parti, che sino a questo momento si è realizzato al tavolo dei negoziati, possa continuare nella giusta direzione per dare adeguate risposte a tutti i colleghi che, con il loro impegno e professionalità, hanno fatto grande e robusta questa Azienda.
Asti, 20 marzo 2017
FISAC CGIL C.R. ASTI SPA