Il 12 aprile del 1955 un giornalista televisivo chiese a Jonas Salk di chi fosse la proprietà del vaccino contro la poliomelite. E lui rispose: “Beh della gente direi; non c’è un brevetto. Si può mai brevettare il
sole ?”
Oggi le multinazionali dei farmaci, lautamente finanziate con denaro pubblico, fanno mercato della salute dei cittadini; fanno della pandemia l’occasione per moltiplicare i profitti, e così facendo favoriscono i paesi ricchi.
Sabato 10 Aprile
dalle 10,30 alle 12
Presidio
davanti all’ingresso secondario
dell’Ospedale Civile di ASTI

Inoltre la Cgil partecipa alla petizione europea per chiedere agli stati di produrre direttamente il vaccino anti Covid scavalcando i brevetti. Servono 1 milione di firme 180 mila in Italia.
Per questo a gennaio 2021i si è costituito il Comitato Italiano della Petizione dei cittadini europei per chiedere a Bruxelles di ricorrere a licenze obbligatorie, una clausola di salvaguardia prevista dagli accordi sulla proprietà intellettuale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (gli accordi TRIPs), che autorizza gli Stati, in una situazione di pandemia e di difficoltà economica, a produrre direttamente i farmaci salva-vita come farmaci generici, scavalcando il brevetto.
La Cgil, insieme ad altre 42 organizzazioni, è componente del Comitato Italiano, ne fanno parte – tra le altre – Arci, Associazione Dossetti, Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Emergency, Forum Acqua, Gruppo Abele, Libera, MDP/art1, Medici per l’ambiente, Medicina Democratica, Oxfam Italia, Partito della Rifondazione Comunista, Reti di Pace, Sinistra Italiana, Un Ponte per, Usb, Verdi.
“Adesso basta con il vergognoso balletto dei vaccini, giocato sulla pelle e sulla salute dei cittadini del mondo, con numeri che vanno e vengono, come in un pallottoliere impazzito, che tiene tutti con il fiato sospeso!”. Lo afferma, Vittorio Agnoletto, medico, esponente di Medicina Democratica, rappresentante del Comitato europeo e di quello italiano dell’ICE, Iniziativa Cittadini Europei.
L’obiettivo dell’Ice, però, non si “riduce” solo ai vaccini, chiede anche di appoggiare le richieste di India e Sudafrica di un’immediata moratoria sui brevetti per i vaccini e i farmaci anti-Covid e rivendicare che i brevetti finanziati coi soldi dei cittadini siano pubblici e quindi i vaccini vengano considerati un bene comune. “Occorre spezzare il pesante ricatto di Big Pharma sulla salute di 446 milioni di cittadini europei e di 7,8 miliardi di esseri viventi” ha aggiunto Agnoletto, che insegna Globalizzazione e politiche della salute all’Università di Milano, “con lo strapotere delle grandi aziende farmaceutiche, padrone dei brevetti per 20 anni, fonte di guadagni miliardari, e con l’attuale sistema di accordi commerciali, c’è il rischio di ‘tagliare fuori’ dalle vaccinazioni, interi Paesi e Continenti poveri e incapienti, con un rischio gravissimo per la salute mondiale”. Agnoletto evidenzia anche che secondo Bloomberg Intelligence, le case farmaceutiche incasseranno complessivamente, 20 miliardi di dollari di soldi pubblici, tra il 2020 e il 2021.
Il progetto è ambizioso, occorre raccogliere un milione di firme nei diversi paesi europei, in Italia ne servono 180mila. Invitiamo tutti ad aderire all’iniziativa e chiedere alla Commissione Europea di fare tutto il possibile per rendere i vaccini e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale, accessibile gratuitamente a tutti e tutte. Si può firmare (anche con lo SPID) la petizione europea su www.noprofitonpandemic.eu\it