Nelle scorse settimane, presso la “Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario”, sono stati ascoltati in audizione i Segretari Generali di Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin.
L’audizione è stata l’occasione per esprimere ancora una volta il punto di vista sindacale sulla profonda trasformazione del settore che, dagli anni 90’, porta le banche italiane a passare da un approccio “tradizionale” ad uno “fortemente commerciale”. Questa trasformazione modifica il rapporto tra banca e territorio ponendo le basi per una situazione in cui sono tanti i lavoratori e le lavoratrici che si dicono in difficoltà nel fare il loro lavoro.
I Segretari Generali hanno sottolineato l’importanza dell’accordo nazionale del 2017, sottoscritto tra ABI e le Organizzazioni Sindacali di settore (“Accordo sulle politiche commerciali e l’Organizzazione del Lavoro”) che favorisce il rispetto di valori etici fondamentali e promuove comportamenti coerenti con questi a cui devono ispirarsi politiche commerciali responsabili e sostenibili in termini di tutela del risparmio, soddisfazione della clientela, rispetto della dignità di lavoratrici e lavoratori. L’accordo prevedeva la valutazione in ogni singola impresa della necessità di sottoscrivere specifici protocolli in merito alle pressioni commerciali. Nella nostra banca, a maggio 2017 (a margine del rinnovo del contratto integrativo) venne stipulato un accordo, mai rispettato, che prevedeva l’attivazione sulla intranet aziendale di un applicativo che avrebbe consentito l’inoltro, in anonimato, delle segnalazioni di pressioni commerciali. Nonostante le reiterate richieste da parte sindacale la Direzione non ha rispettato l’accordo. Ma siamo proprio sicuri che nella nostra banca le pressioni commerciali siano inesistenti oppure siano ridotte agli eccessi di singoli capi e capetti? Ovviamente la domanda è retorica e la nostra risposta è da sempre: LE PRESSIONI COMMERCIALI INDEBITE ESISTONO ANCHE IN BANCA DI ASTI.
Oggi vogliamo “aiutare” la Direzione Aziendale a maturare tale consapevolezza con un semplice esercizio (che possiamo fare anche tutti noi colleghi). Di seguito l’elenco delle principali segnalazioni di indebite pressioni commerciali registrate dalle Organizzazioni Sindacali a livello nazionale e riportate dai Segretari Nazionali durante l’audizione in Commissione del 17 maggio. Il gioco è semplice e quasi tutti ci abbiamo giocato da piccoli quando strappavano le bustine delle figurine dei nostri eroi del momento! L’unica differenza è che invece di riempire l’album Panini dei Calciatori dobbiamo completare l’album delle pressioni commerciali in Banca di Asti.
“CELO CELO MANCA MANCA, IN BANCA DI ASTI”
INDEBITA PRESSIONE COMMERCIALE | CELO CELO | MANCA MANCA |
Assegnazioni di budget di difficile realizzazione | ||
Ritorsioni professionali e personali in caso di mancato raggiungimento obiettivi (umiliazioni verbali, minacce di trasferimento o minacce di revoca ferie o part-time) | ||
Chiamate durante l’orario di lavoro per il collocamento di prodotti assicurativi e finanziari | ||
Sollecitazioni varie per l’invio di report di vendita (giornaliere e/o settimanali) | ||
Obbligo di indicare su report gli obiettivi di vendita e successiva verifica di raggiungimento | ||
Controllo a distanza del numero e durata delle telefonate per chi fa consulenza telefonica | ||
Rilevazione periodica e sistematica dei dati consuntivi di vendita fatta non solo per monitorare l’andamento commerciale della banca ma i singoli risultati (lesione della dignità personale dei lavoratori) | ||
Pubblicazione dei risultati di vendita e comparazione risultati con classifiche tra filiali/aree | ||
Invito a non timbrare gli straordinari se non giustificati da attività commerciali | ||
Riunioni commerciali indette con eccessiva frequenza e in orari extra lavorativi |
Nonostante l’auspicio sia quello di chiudere il nostro “Album delle pressioni commerciali” senza aver appiccicato nemmeno una figurina, siamo sicuri che i colleghi avranno già quasi completato la raccolta! Fare finta che le pressioni non esistano e non denunciarle equivale a legittimarle e a questo gioco noi non ci possiamo proprio adeguare.
Chissà se anche la Direzione Aziendale avrà completato, con sorpresa, la collezione e sarà finalmente disponibile a discutere in modo costruttivo di pressioni commerciali?
Come Fisac CGIL ribadiamo con forza la necessità di un confronto formalizzato, strutturato e permanente che governi il tema delle politiche commerciali e per questo continueremo nella nostra opera di pressione nei confronti della Direzione. Chiediamo alle colleghe ed ai colleghi di continuare a segnalarci le indebite pressioni commerciali subite!
Asti, 14 giugno 2022
Fraterni Saluti
Fisac CGIL Banca di Asti