prendiamo spunto dal teaser pubblicitario ideato per l’aumento di capitale della C.r. Asti spa per scriverLe questa breve ma sentita lettera aperta.
Lo facciamo in qualità di responsabili aziendali dell’Organizzazione Sindacale maggiormente rappresentativa della C.r. Asti: la Fisac Cgil.
La C.r. Asti negli ultimi anni è cambiata molto. Tali cambiamenti nel bene e nel male, hanno portato l’Istituto di Credito astigiano ad essere tra le più importanti realtà economico-produttive a livello provinciale e regionale.
Di ciò va dato merito al management e al duro lavoro quotidiano di tutte le donne e gli uomini alle dipendenze dell’Azienda.
Ma non è tutto oro quello che luccica!
Ci sono delle criticità, per le quali occorre un’urgente presa d’atto per evitare che una “virtuosa” espansione si possa trasformare in una “crisi” da crescita dagli effetti non ben immaginabili.
Per fare questo, l’Organizzazione Sindacale che rappresentiamo, mette a disposizione responsabilità, professionalità e competenza.
Ma veniamo ai fatti concreti:
– la Sua gestione ha di fatto spersonalizzato molto il rapporto con i dipendenti, i lavoratori si sentono ormai solo numeri, matricole e non più persone. Occorre ritrovare quel rapporto “autentico” con i collaboratori che tanto bene negli anni passati ha fatto alla C.r. Asti. E’ possibile recuperarlo, anche in un’ Azienda dimensionalmente molto diversa rispetto a qualche anno fa; per farlo però occorre un deciso cambiamento di rotta nelle politiche adottate per la gestione delle risorse umane;
– i carichi di lavoro e le pressioni commerciali sui dipendenti stanno toccando ormai livelli preoccupanti. Se a ciò si aggiungono i vincoli derivanti dalle normative e dalle disposizioni di Legge, la situazione diventa assai critica. Occorre quindi una nuova iniezione di risorse umane ed un alleggerimento delle pressioni commerciali collegato ad una semplificazione, laddove possibile, del livello normativo;
– è necessario dare vero spazio al “merito” delle persone valorizzandone professionalità e competenze senza mai perdere di vista il senso “solidaristico” e dell’equità, questo è possibile farlo rivitalizzando le dinamiche professionali attraverso la costruzione di percorsi certi e condivisi ed evitando il più possibile il salario incentivante legato esclusivamente a fattori “quantitativi” di breve periodo;
– è essenziale costruire delle politiche condivise di conciliazione tempi di vita e lavoro. Ciò si può realizzare ponendo particolare attenzione a temi quali: flessibilità di orario di lavoro, part time, politiche di genere e antidiscriminatorie a tutto tondo, welfare aziendale. Il dipendente C.r. Asti prima di essere tale è un essere umano con una vita di relazione esterna. Ciò è bene non dimenticarlo. Tutte le più grandi aziende italiane ed estere stanno ponendo grande attenzione a questi temi, la C.r. Asti non può essere da meno;
– le politiche di formazione del personale negli ultimi anni si sono trasformate, in troppe occasioni, in puri e semplici momenti di addestramento commerciale, occorre ritrovare il senso autentico della formazione anche e soprattutto in considerazione di un contesto di così forte evoluzione normativa e legale;
– infine occorre ricostruire completamente le relazioni industriali tra le parti: il confronto, la collaborazione nel rispetto dei ruoli, la dialettica costruttiva e non antagonista, possono rappresentare quel valore aggiunto che trasformano un’ Azienda grande in una grande Azienda (l’accordo sull’esodo incentivato di personale sottoscritto nel 2014 ne è la più chiara dimostrazione).
Ecco queste sono le sfide che l’aspettano come amministratore delegato di un importante Gruppo bancario regionale.
Siamo sicuri che, con il pragmatismo che La contraddistingue, non vorrà farsi sfuggire la possibilità di queste “AZIONI CONCRETE”.
Asti, 23/06/2015
FISAC CGIL C.R. ASTI
Segreteria Aziendale