Non sappiamo in altre parti del mondo, ma in Italia è una consuetudine che con l’arrivo della bella stagione e dell’estate tutte le persone e in principal modo i lavoratori vadano in ferie; mare, montagna, città d’arte o lago. Non è nostra intenzione fare una statistica delle mete preferite dai colleghi, vogliamo solamente raccontare alcuni fatti.
Il 16/02/2018 l’azienda e le OO.SS. hanno siglato un accordo (il terzo per il ns istituto) sul fondo esuberi: il cosidetto “esodo”.
Per la terza volta consecutiva la prima finestra di uscita è stata prevista per il 1^ luglio. In tutte le occasioni di confronto con l’azienda abbiamo segnalato più e più volte che la data del 1^ luglio non fosse la migliore, cadendo in concomitanza con l’inizio del periodo estivo e ovviamente delle ferie (già difficilmente gestibili senza eventi straordinari).
Abbiamo anche suggerito di far entrare i neoassunti qualche mese prima; in tal modo si sarebbe sostituito, non solo numericamente ma anche con un po’ di competenza, i colleghi che sarebbero andati in esodo.
A maggio l’azienda inizia a contattare i colleghi aventi diritto, e che avevano fatto domanda di esodo, comunicando ai più che la loro data di uscita era stata fissata al 1^ luglio (gli altri, come da accordo sottoscritto, il 1^ dicembre). L’accordo prevedeva che i colleghi interessati dovessero essere informati entro e non oltre il 30/05/2018.
Fin qui tutto bene… ecco appunto, fin qui!!!
All’incirca il 10 giugno l’azienda contatta 11 colleghi comunicando in modo imperioso che la loro data di uscita sarebbe stata il 1^ agosto e non il 1^ luglio.
“Ma io…” “Niente ma!!!”
“Ma avevate detto 1 luglio?” “Ora è il 1 agosto! E non lamentarti tanto altrimenti esci il 1^dicembre”
“Ma perché?” “Perché a luglio CI SONO LE FERIE!!!!!”
Immaginando cosi certe telefonate, non ci resta che ringraziare l’acuta mente che ha fatto questa mirabolante scoperta che cambierà il futuro corso dell’umanità intera:
A LUGLIO CI SONO LE FERIE!!!!
Molti potranno pensare che in fondo un mese in più di lavoro non cambia poi molto in considerazione della vicinissima data di uscita; discorso opinabile ma che potrebbe essere condiviso (anche se dopo 40 anni di lavoro un mese pesa eccome!!).
Quello che non è assolutamente opinabile è invece che l’azienda ha ignorato i suggerimenti di non utilizzare la data del 1^ luglio come finestra di uscita, ma soprattutto non ha rispettato l’accordo che ha sottoscritto modificandolo a proprio uso e consumo senza un benché minimo confronto con le Organizzazioni Sindacali (ce ne ricorderemo per i prossimi accordi!)
A questo punto verrebbe da pensare che gli accordi non valgano, che i contratti possano essere violati unilateralmente senza nessuna conseguenza, se una delle parti ne trae beneficio e può fare ciò che vuole in barba alla controparte.
Quindi se volessimo entrare alle 8:40 per portare i figli a scuola, potremmo? E andare a prenderli alle 16:00 all’asilo? E fare orario part time per gestire al meglio la famiglia?
E i clienti, se volessero, potrebbero non pagare le rate o gli interessi?
Dalle strette di mano ai contratti più complessi, tutti gli accordi vanno sempre mantenuti a pena di una totale perdita di credibilità futura e ad azioni presenti per far rispettare ciò che si è sottoscritto.
Siamo certi che l’azienda abbia semplicemente avuto una “svista” e si adopererà a sanare questa situazione, in considerazione che ha sempre mantenuto puntualmente tutti gli accordi sottoscritti o verbali che siano.
Beh, forse non proprio tutti, ad esempio siamo ancora in attesa dell’applicazione degli accordi in materia di politiche commerciali (sarà una svista anche questa?!)
Noi ‐ come Fisac CGIL ‐ ci siamo per discutere e trattare ogni argomento che sappiamo stare a cuore ai colleghi.
BUONE FERIE A TUTTI.
Asti, 18/06/2018 FISAC CGIL BANCA DI ASTI